Protesi d'anca e obesità
Molti studi che descrivono l'effetto dell'obesità sull'esito della protesi totale d'anca si sono rivelati spesso inconcludenti.
Il peso corporeo adeguato varia nelle diverse persone e viene calcolato con il BMI (body mass index) che mette in rapporto il peso con l'altezza. Quando il BMI è maggiore di 30 kg/m2 si parla di obesità.
Eseguendo un'analisi degli studi si possono comunque fare diverse considerazioni.
In generale, le persone in sovrappeso (obese) operate di protesi d'anca risultano significativamente più giovani e richiedono un tempo di intervento più lungo rispetto alle persone non obese.
Diverse analisi mostrano che nei pazienti obesi sono moderatamente aumentati i rischi di infezione superficiale delle ferite e vi è una maggior probabilità di lussazione nelle vie posteriori e laterali. Valutando i risultati a distanza molta importanza viene ricoperta dalle comorbilità, cioè se ci sono altri problemi associati (come il diabete, malattie vascolari o cardiache, l'osteoporsi).
I risultati nel breve e lungo periodo dei pazienti obesi con protesi d'anca sono comunque molto soddisfacenti e non fanno pensare di sconsigliare l'intervento. Sarà impegno poi del singolo paziente di ridurre il peso corporeo attraverso la collaborazione tra l'ortopedico e il nutrizionista (dieta adeguata e supporto nel tempo).
Possiamo concludere che i pazienti obesi, e anche le morbilità associate all’obesità, hanno tanto da guadagnare da una protesi totale d'anca quanto i pazienti non obesi.
Dott. Andrea Blasi (leggi informazioni)
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- Ultima modifica il Mercoledì, 03 Novembre 2021 21:20