Protesi d'Anca Mininvasiva: l'Accesso Anteriore Diretto

Si tratta di una nuova tecnica realizzata con una piccola incisione cutanea e che permette un recupero veloce della vita quotiana e del lavoro.

Nella protesi d'anca mini-invasiva anteriore il posizionamento della protesi avviene senza danneggiare tendini o muscoli, questo determina una notevole stabilità con dolore praticamente assente. Condizioni che pemettono alle persone di avere un rapido recupero.

Protesi Anca Bikini

La sostituzione delle superfici articolari dell’anca (protesi d'anca) è un intervento consolidato, con percentuali di sucesso molto alte e che permette il recupero di una ottima qualità di vita. Nuovi progressi consentono l’uso di tecniche mini-invasive per eseguire la protesi d'anca con notevoli vantaggi rispetto alla procedura tradizionale.

Immagine di protesi anca mininvasiva ceramica

Protesi Anca Mininvasiva Ceramica

 

Per protesi d'anca mininvasiva si intende un intervento chirurgico che nella sue esecuzione risparmia le strutture anatomiche importanti; nel caso ortopedico ci si riferisce a tessuto osseo, tendini, legamenti e capsula.

Da un punto di vista estetico la protesi d'anca mininvasiva richiede solo una piccola cicatrice, soluzione molto apprezzata per il suo impatto ridotto.

Da un punto di vista della funzione la protesi d'anca mininvasiva anteriore permette un recupero veloce perché non ha dovuto sezionare strutture importanti per eseguire l’intervento e quindi la guarigione interessa solo una piccola zona. In altre parole: "meno si taglia più si recupera velocemente".

In particolare la protesi d'anca per via anteriore diretta mini-invasiva presenta grandi vantaggi:

  • dolore praticamente assente nei giorni successivi all’intervento;
  • cicatrice molto piccola ("bikini" o standard);
  • rapida ripresa del lavoro e dell'attività fisica;
  • notevole stabilità con pericolo di lussazione praticamente assente;
  • conservazione delle strutture anatomiche fondamentali per una buona biomeccanica e quindi ottima "sensazione" dopo l'intervento con grande sicurezza;
  • riduzione molto importante delle perdite di sangue;
  • durata della protesi analoghi alle tipologie di protesi d'anca con i migliori risultati nella letteratura.

Tutto questo porta a rendere molto più "leggero" l'intervento di protesi d'anca e ad avere un rapido recupero dopo l’intervento, infatti circa il 30-40 % dei pazienti può iniziare ad abbandonare le stampelle dopo 4 giorni dall’intervento.

La via di accesso anteriore nell'artrosi dell'anca ha una storia molto lunga, ma per molti anni è rimasta praticamente sconosciuta e poco considerata. 

Nel 1826 il dott. John Barton già utilizzava questa via di accesso per il trattamento dell'artrosi dell'anca attraverso l'osteotomia del grantrocantere.

Nel 1923 gli ortopedici Heuter e Smith Petersen diedero lo sviluppo e la divulgazione maggiore a questa via chirurgica (che infatti prende il loro nome) utilizzandola per le prime protesi d'anca (coperture delle teste femorali con coppe in vitalio).

La via anteriore fu utilizzata nel trattamento dell'artrosi d'anca per la prima volta in Italia presso gli Istituti Rizzoli di Bologna dal dott. Francesco Delitala per posizionare una endoprotesi nel 1947.

Negli anni dello sviluppo della protesi d'anca molte scuole ortopediche svilupparono in maniera indipendente diverse modalità per eseguirne l'impianto protesico.

La vie chirurgiche che si sono sviluppate per realizzare la protesi d'anca sono oltre alla via anteriore, le vie laterali (Hardige, Bauer, Watson-Jones), la via postero-laterale (Austin Moore) e la via posteriore (Kocher).

In questi anni di sviluppo che hanno portato all'attuale tipologia di protesi d'anca, l'attenzione è stata rivolta ai materiali e ai disegni protesici. Fino a quando questi non sono diventati affidabili le vie di accesso mininvasive non potevano dare un valore aggiunto.

Le vie di accesso tradizionali all'anca con maggior diffusione sono le vie postero-laterali e quelle laterali. La via anteriore era utlizzata in centri con poca risonanza internazionale.

Grazie ai risultati rilevanti e alle nuove facilità di diffusione delle informazioni (congressi, affiancamenti in sala operatoria, siti internet, youtube) da circa 10 anni la diffusione della via d'accesso mininvasiva anteriore per l'intervento di protesi d'anca sta diventando notevole.

Le grandi potenzialità della via d'accesso anteriore mininvasiva si possono realizzare se ovviamente l'impianto viene eseguito in modo corretto. 

Un intervento di protesi d'anca passa attraverso diverse fasi. In una prima fase è necessario eseguire una pianificazione molto accurata allo scopo di valutarne le difficoltà tecniche, la tipologia e le taglie della protesi, la tipologia di accoppiamento, i biomateriali, l'ottimizzare del posizionamento per ripristinare la geometria ideale (un corretto movimento e lunghezza della gamba). Tutte le successive fasi dell'intervento vengono così realizzande seguendo l'accurata pianificazione e verificando posizionamenti, tensione dei legamenti e ripristino dei movimenti corretti.

Dal 2006 ho integrato le mie competenze professionali con questa tecnica divenendo insegnate nazionale in protesi d'anca mini invasiva anteriore. Attualmente la eseguo in maniera abituale con risultati estremamante soddisfacenti che rispecchiano le aspettative mie e quelle dei miei pazienti.

La recente introduzione dell'anestesia locale per realizzare la protesi d'anca, ideata dalla nostra equipe, ne esalta ulteriormente la velocità della ripresa e ne riduce l'impatto sul fisico. Lo sviluttop di queste fasi anestesiologiche ci permettono di realizzare un recupero molto veloce delle autonomie della vita quotidiana, e quindi la possibilità di rientrare al domicilio dopo 2-3 giorni dall'intervento di protesi d'anca.

L'accuratezza nel posizionamento delle componenti protesiche, la scelta dei biomateriali di ultima generazione e lo sviluppo di una tecnica chirurgica altamente rispettosa dei tessuti corporei realizzata in anestesia locale hanno permesso un grosso salto in avanti nel trattamento dell'artrosi d'anca.

 

Il Dott. Andrea Blasi è considerato tra i maggiori esperti in protesi d’anca mininvansiva anteriore.

 

Come contattare il Dott. Blasi:

Se hai una assicurazione o  ti hanno già indicato di eseguire un intervento di protesi d'anca e desideri organizzare un INTERVENTO DI PROTESI D’ANCA MININVASIVA con il Dott. Andrea Blasi in modalità privata o usufruendo della assistenza sanitaria integrativa (PrevimedicalFASI, Unisalute, Casagit, Metasalute, RBM): scrivi al seguente indirizzo:     Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.   ti forniremo spiegazioni e modalità, organizzando un incontro con il Dott. Blasi.

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