Coxalgia: Maria a cui piace camminare

Per un dolore che avvertiva nella zona laterale dell'anca sinistra che si irradiava lungo la coscia e le impediva di eseguire le sue camminate, Maria (il nome è di fantasia per tutelare la privacy) decide di andare a parlare con il suo medico di famiglia.

Maria lavora come impiegata presso uno studio commercialista, ha 46 anni e le piace fare camminate con le amiche per fare anche un po' di attività fisica. 

Il medico curante le aveva già fatto eseguire delle radiografie che non rilevavano particolari patologie e le aveva già prescritto antinfiammatori e terapie fisiche. Ma il dolore dopo un periodo di beneficio ritornava, e le creava difficoltà anche a camminare. 

Decidono insieme di programmare una visita specialistica ortopedica.

Quando ci siamo incontrati, Maria mi ha esposto la sua storia clinica, da quanto tempo aveva dolore, le cure ache aveva già praticato ed in quali movimenti sentiva più dolore. Era molto preoccupata, aveva paura di avere l'anca "consumata", di avere cioè un'artrosi d'anca e di dover eseguire una protesi d'anca pe risolvere i suoi disturbi. Mi ha mostrato le sue radiografie e l'ho visitata. 

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Dopo una attenta valutazione clinica notavo che l'anca sinistra si muoveva in modo completo ma i test per la sindrome dolorosa del grantrocantere risultavano positivi. Si trattava di una infiammazione delle strutture vicino al grantrocantere femorale: la fascia lata, i muscoli piccolo e medio gluteo e la borsa trocanterica. Le cause possono essere molte, uno sforzo fisico, una caduta, un'indebolimento della muscolatura, una forma iniziale di atrosi o un danno articolare (che avevo escluso), spesso è associata a dolore nella parta bessa della schiena (lombalgia). Quando questa infiammazione si genera poi si autoalimenta per le cattive posture e il progressivo cambio dell'assetto del bacino.

Dopo aver escluso controindicazioni le ho praticato una infiltrazione con cortisonico e le ho prescritto una fisioterapia specifica per la stabilizazione del bacino e il recupero dell'elasticità della fascia lata e del tratto lombare.

Al controllo dopo venti giorni Maria era molto contenta e il dolore era scomparso, stava completando la fisioterapia ed il fisioterapista voleva una mia opinione.

Del buon lavoro eseguito ero soddisfatto, Maria aveva recuperato sia la stabilità che l'elasticità delle strutture tendinee, e questo mi dava buone garanzie di durata del  risultato.

Mi ha chiesto se poteva riprendere le sue camminate, le ho detto che poteva riprenderle in modo graduale e che, anzi era importante per una persona adulta mantenere una leggera attività fisica 2-3 volte la settimana.

 

Il Dott. Andrea Blasi è considerato tra i maggiori esperti in protesi d’anca mininvansiva anteriore.

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